L'anfiteatro

Veduta dell'area dell'anfiteatro

L'anfiteatro di Uchi Maius, situato a nord della città antica oltre le mura di età bizantina, è stato finora oggetto di due campagne di scavo realizzate nel 2001 e nel 2002 per iniziativa dell'Università degli Studi di Sassari in accordo con l'Institut National du Patrimoine de Tunisie. Le indagini, focalizzate in tre differenti settori del monumento, hanno consentito di mettere in luce alcune strutture di fondazione e un lungo segmento del muro di prospetto (settore W), un tratto della cavea e del muro del podium (settore S) e la porta secondaria di accesso all'arena (settore N).

L'anfiteatro, scavato in parte nel fianco della collina di H. Ed - Douâmis, è costruito a struttura piena; le dimensioni generali dell'edificio, calcolate sulla base delle evidenze messe in luce nei recenti scavi, raggiungono i 57,43 x 43,21 m, misure confrontabili con quelle degli anfiteatri di Thignica, di Agbia e Bulla Regia. L'area occupata dal monumento è di 1948 mq ca. Della gradinata si conserva un tratto lungo 13,00 m ca., comprendente i tre gradini più vicini all'arena; i gradini (altezza 0,35 m ca., larghezza 0,50 m ca.) sono costruiti in calcare marino proveniente da cave locali. La cavea, larga poco più di 8,00 m, occupa una superficie di 1156 mq ca.; quest'ultimo dato consente di stimare un numero teorico di 2889 posti a sedere. Il muro del podium, costruito in opus incertum (altezza residua di 2,00 m ca.), era in origine intonacato e dipinto di rosso. Per l'arena, ancora da mettere in luce, sono state stimate le dimensioni di 39,66 x 25,45 m ca.
L'accesso secondario all'arena è posizionato all'estremità nord dell'asse minore ed è costituito da un largo passaggio (larghezza 2,60 m ca.) dotato di due stretti ingressi (larghezza 0,90/1,00 m ca.) e delimitato da muri realizzati in opera cementizia con paramento in blocchetti, impostati su uno zoccolo in opus quadratum. I muri si conservano per un alzato residuo di 4,00 m ca. fino all'imposta della volta, che era costruita a botte con due direttrici mediante l'uso dei tubi fittili. Il passaggio che conduce all'arena poteva essere chiuso da due porte localizzate nell'ingresso; è visibile in situ la soglia della porta interna.

Tra i materiali utili per fornire indizi cronologici che consentano di datare l'epoca di edificazione del monumento, si segnalano ceramiche in sigillata africana di produzione A2, C1 e C2 e un asse di bronzo attribuibile ad una emissione di Massimino il Trace databile al 236 d.C., rinvenuti nel corso dello scavo degli strati di fondazione della cavea.
Sulla base della documentazione disponibile si ipotizza la costruzione dell'anfiteatro intorno alla metà del III sec. d.C., forse nell'età dei Gordiani, periodo di particolare fervore edilizio nell'Africa Proconsolare.

Alessandro Teatini, Fabrizio Delussu

Testo tratto dal catalogo della mostra "La collina dei sotterranei. Un decennio di scavi in Tunisia" (Sassari, Tunisi, Rabat 2004).